mercoledì 30 marzo 2011

COME SI DICE IN FRANCESE "FORA DA I BALL"?

Che poi il problema non è nemmeno Bossi che spara cazzate. Oddio, quello è un problema tautologico diciamo, una questione laterale. Il problema vero è che la Francia chiude la frontiera a Ventimiglia, rispettando puntigliosamente un accordo bilaterale firmato da Topo Gigio (a occhio il primo Paese nel quale entrano i migranti è sempre l'Italia, direi), ma fottendosene altamente dell'umanità e soprattutto dell'Italia, lasciata a fare l'imbuto otturato. Per cui in un consesso internazionale nel quale il nostro Paese contasse davvero qualcosa - magari in un romanzo di fantascienza - l'Italia avrebbe due possibili reazioni: o chiude a sua volta le sue frontiere, lasciando in mare migliaia di profughi e creando così un casino umanitario e diplomatico mostruoso. Oppure riapre con la forza (hahaha) le frontiere francesi, nella logica del tipo: "Sei in Europa? Fai il maestro? E fai pure il tuo dovere. Che fai se li faccio passare, gli spari?". Quelli magari, ai tunisini, gli sparano pure. E quello è il problema. Non Bossi.
Il sunto è in una splendida battuta di Spinoza.it:
Napolitano: "Non possiamo sottrarci". Infatti contiamo zero

lunedì 28 marzo 2011

HA PERSO E SI E' PERSO

Geoffrey dove cacchio sei? La gara è finita, porca miseria. Sei un atleta, mica un fesso qualunque. Questo pure finisce deportato in qualche centro d'accoglienza, fate qualcosa. Si chiama  Geoffrey Ngugi Kanyanjua, è keniano a ha chiuso ottavo la mezza maratona competitiva della Stramilano: con un tempo di 1h02:35, è uno di quelli forti cioé. Solo che Geoffrey aveva appuntamento dopo la gara a piazza Firenze con l'amico italiano che lo sta ospitando in questi giorni, e che lo ha aspettato invano alla fermata del tram. Senza cellulare né portafoglio, Geoffrey non si e' fatto piu' vivo. E ha probabilmente trascorso la notte all'addiaccio. Ora lo stanno cercando al parco Sempione. Un appello per ritrovarlo e' stato lanciato anche sulla pagina facebook della Stramilano. Certo che ne succedono di cose strane eh?

venerdì 25 marzo 2011

ADDIO DINO, CON RABBIA

La notizia è questa: l'orso Dino, cosi' battezzato in omaggio a Dino Buzzati, "e' morto, abbattuto a Vrhnika, a meta' strada tra Postumia e Lubiana (Slovenia), da un cacciatore sloveno su un carnaio, appositamente installato per attirare l'animale". Lo riferisce il Corpo forestale dello Stato. Ecco se andate a leggervi i particolari, poi converrete con me che questa storia fa schifo.
Fa schifo perché Dino era stato affidato alla Forestale Italiana, che ovviamente ne aveva perso le tracce. Figurarsi. Fa schifo perché Dino aveva la colpa di "fare razzia degli animali nelle stalle". E come si sa, l'Europa, annus domini 2011, non può mica permettersi ulteriori perdite tra ovini e galline. Vogliamo proprio affossarlo sto PIL eh? In Trentino quelli della Lega si sono rotti di 'sti orsi incivili e pure immigrati, e al grido di "non sono come Yoghi", pensano di risolvere la cosa con i campi di concentramento per plantigradi. Almeno non li ammazzano, direte voi. Effettivamente... Perché questa storia fa schifo pure per altre ragioni. "In Slovenia - dicono alla Forestale - sono autorizzati ad abbattere gli orsi, è legale". Quindi Dino è morto per ignoranza: ogni orso che si rispetti deve conoscere alla perfezione la legislazione degli stati che intende "molestare" con la sua presenza. Fa schifo ancor di più perché la motivazione addotta per la pena capitale è stata la seguente: Dino "aveva mostrato un comportamento anomalo che lo aveva spinto a battere il capo, ripetutamente, contro le pareti delle case. Il sospetto era che l'animale avesse contratto la rabbia. Solo dopo si e' potuto scoprire che in realtà il plantigrado presentava una ferita". Cioé soffriva, stava male. E quelli l'hanno ammazzato. Gli orsi, è il caso di ribadirlo, sono in via di estinzione. In questo momento quanto vorrei estinguere un po' di gente...

UNA RICARICA DI RESPONSABILITA'

Allora, il mio barbiere aspetta un figlio. E oggi, dopo aver affrontato tutti i temi caldi dell'attualità, dalla Libia al Giappone a Cavani, tra una basetta e una sfumatura alta, è partito in quarta con un pippone da stato ansiogeno-genitoriale di cui voglio rendervi partecipi. Perché racconta un mondo intero, secondo me, in una sola battuta.

"Come hanno fatto i nostri genitori con noi, così tocca a noi. La vita cambia, dobbiamo capire che è arrivato il momento della serietà, della responsabilità, dell'attenzione. Basta cose superficiali, basta stronzate. Un figlio è una cosa enorme. Bisogna dare il massimo, proteggerli il più possibile. Ma anche lasciarli sbagliare, che pure è importante.  E bisogna cercare di educarli. Possibilmente secondo le regole di casa. Gli devi far capire i valori, l'importanza delle cose importanti, che nella vita devi dare il giusto peso alla cose importanti.... 


...insomma, se gli compri il cellulare, devono avere la responsabilità di ricaricarselo da soli!...."

Ah, ecco.

giovedì 24 marzo 2011

LEHNERIADE (puntata 5, comincio a preoccuparmi)

Sapete che forse comincio a preoccuparmi per il suo stato di salute? Siamo al delirio, qui.

"Pierluigi Bersani, erede di 're bomba su Belgrado' Massimo D'Alema, mostra i muscoli bombardini contro la Libia, quasi piu' di Sarkozy. Dalla force de frappe alla forza di frappa di... Carnevale, quello appena trascorso, non Luigi, quello che porto' alla luce il fiume carsico delle tangenti al Pds".
Giancarlo Lehner, deputato 'Responsabile'.

I LAGER DEI SAVOIA

Per gli studenti, gli appassionati, praticamente tutti i parlamentari...

http://www.italia150.rai.it/Video.aspx?ID=263

martedì 22 marzo 2011

LEHNERIADE (puntata 4)

Inebriati, ci abbeveriamo una volta di più alla sacra fonte dell'Onorevole idiozia:

"Nichi Vendola e Rosy Bindi (la fanciulla ha appena confessato tre fidanzati tre) inoculano l'inquietante dubbio sul fatto che a sinistra la corrente degli sciupamaschi sia maggioritaria". 
Giancarlo Lehner, deputato Responsabile

venerdì 18 marzo 2011

CROCIFISSO VARIABILE

Ora invito un genitore di buona volontà, e possibilmente fornito di adeguata vis polemica, ad appendere nella classe di suo figlio un bel Buddha pacioccone, o quella specie di labirintico Bagua che piace tanto ai taoisti, o la mezzaluna islamica, o il Faravahar che - apprendo dal mio salumiere mezzo assiro e mezzo di Forcella - è il simbolo del Zoroastrismo, ma basta anche quel simpaticone di Ganesh a dirla tutta. Lì, proprio a fianco al crocifisso, che non ha mai fatto male a nessuno. E che mai ne farà, perché così ha sentenziato la Corte di Strasburgo. Non lede cioé i diritti di tutti gli alunni che non sono cristiani, ma seggono in una classe simbolicamente cristiana per disposizione ministeriale. Dunque nemmeno tu, caro il mio papà-provocatore,  dovresti commettere alcun sopruso e/o reato. Vogliamo vedere che succede? Scommettiamo che chiamano i Carabinieri, giusto perché Torquemada ha il telefonino spento da un po'?
A parte il papocchio dei rapporti tra Stato e Chiesa, nel quale eviteremmo di addentrarci per dribblare una solenne scomunica (il Papa si sa, legge Marioplanino), una sola cosa mi piacerebbe chiedere alla Corte di Strasburgo: con questa decisione avete fatto esultare - come manco Schillaci a Italia '90 -  contamporaneamente la Gelmini e Borghezio. Non vi sorge il dubbio che qualcosa non quadri?

BASTA POCO, CHE CE VO'?

Riassunto-postilla-semplificazione del post precedente.

L'Onu: "BHU!!!"

Gheddafi: "Ok, basta, non bombardiamo più"
(e dicono che per lo spavento gli sia passato pure un singhiozzo che l'affliggeva da tempo)

Un mese c'hanno messo. Un mese...

mercoledì 16 marzo 2011

C'ERA UNA VOLTA LA RIVOLUZIONE LIBICA

Cari ragazzi libici, non potete prendervela con l'Occidente se non siete riusciti a liberarvi dalle catene del vostro dittatore al botulino. Ci avete rimesso un po' di morti, è vero, ma avete ignorato la prima legge delle rivoluzioni moderne: essere veloci, dannatamente veloci. Tanto veloci da restare in prima pagina fino alla successiva bomba mediatica. E fa specie che proprio voi, rivoluzionari made in web, abbiate tralasciato un dettaglio così importante. Ecco, diciamo che oggigiorno la rivoluzione perfetta dovrebbe durare un quarto d'ora, il tempo della celebrità per definizione. Perché al 16esimo minuto cala la palpebra, ragazzi. Il tg vi sbatte al secondo posto della scaletta ed è già finita. Bisogna sempre, e dico sempre, mettere in conto un terremoto con susseguente apocalisse nucleare. Noi funzioniamo così: ci piace il luccicore delle tragedie fresche, cambiamo canale in un attimo. E che palle 'sta guerra civile che dura più di una settimana, metti un po' sul Grande Fratello va'. Capito? Ora non vi lamentate se Saif Gheddafi può annunciare al mondo che in 48 ore vi toglie di mezzo, e nessuno se lo fila. Figurarsi, al dittatore petroliere gli tocca pure ringraziare l'atomo... Il fatto è che dall'altro capo del pianeta è scoppiato un Paese intero, voi siete merce avariata, chincaglieria da sfigati approfondimenti della notte, un passato come può esserlo solo il presente invisibile. Oh, sia chiaro, è stato bello finché è durato. Ma dice Frattini che "Gheddafi non poteva essere cacciato". E Frattini sa quel che dice, cazzo.

martedì 15 marzo 2011

PRESTIGIACOMO, MINISTRO, AMBIENTE (trovate l'intruso)

Stamattina il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (un Plasil, per favore) cercando di chiamare Mattino 5 (un altro Plasil, grazie) ha fatto confusione coi numeri (coi tagli della Gelmini ora insegnano fino al 7, non è colpa sua) e ha sbagliato numero. Ho risposto io, ancora imbalsamato dal sonno. Per cui ci sono buone possibilità che la conversazione seguente sia stata solo un incubo. O una parte, almeno. Perché poi grazie al suo staff pare sia riuscita a comporre il numero giusto ed abbia effettivamente ribadito i concetti in tv...

- Prestigiacomo: "Non credo si possano cambiare i programmi energetici mondiali a causa di questo incidente".
- Marioplanino: "Incidente? Un terremoto di quelle proporzioni lo chiama incidente? Davvero sta argomentando che di fronte al Giappone in crisi nucleare l'Italia, DICO L'ITALIA, non può cambiare programmi? E' uno scherzo, eh?
- P.: "Non mi sono piaciute le speculazioni su quanto accaduto in Giappone, e' chiaro che c'e' preoccupazione ma non bisogna fare allarmismo".
- M.: "Giusto, non mi sembra il caso di fare allarmismo... oh, finalmente una voce pacata mentre mezzo mondo si affanna a rincorrere la tragedia... OOOOOH! Mica in Giappone s'è svegliato un Samurai e ha mollato una scorreggia! Mica è andata in vacca una distilleria di sake! Stanno scoppiando le centrali nucleari di uno dei Paesi più avanzati del globo, cazzarola! E non dobbiamo fare allarmismi?
- P.: "Noi siamo molto sereni, convinti di aver fatto una scelta giusta e consapevole. Peraltro le centrali programmate sono modernissime, di generazione completamente diversa con sistemi di sicurezza superiori rispetto a quelle giapponesi".
- M.: "Vabbé che sono tipo le 8 del mattino, ma davvero vorrebbe farmi credere che l'Italia è in grado di costruire qualcosa di più avanzato delle vecchie infrastrutture giapponesi? Ma se non siete ancora in grado di smaltire nemmeno la munnezza ordinaria di una città come Napoli... E poi mi sa che i terremoti se ne strafottono di quanto è aggiornata la vostra tecnoclogia. Lo so che siete molto sereni, figurarsi. Affrontate i problemi del mondo come Forrest Gump davanti ad una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita. Ecco, mo' lo sapete e non ve ne frega un cazzo, limitati come siete...
- P.: "Dalla tragedia in Giappone dobbiamo imparare e capire, credo che tutti dobbiamo riflettere e fare delle considerazioni, ma solo quando tutto sara' finito".
- M.: "Ecco, appunto, quando sarà tutto finito... Ma lei è davvero il Ministro dell'Ambiente? No, sa, dovrebbe difenderlo l'ambiente, non puntare a distruggerlo.... Pronto? C'è ancora???"

tu... tu... tu... tu... tu....

lunedì 14 marzo 2011

LEHNERIADE (puntata 3)

Prosegue il nostro viaggio attraverso le illuminanti dichiarazioni di Giancarlo Lehner, deputato Responsabile.

"Dopo la bestialita' degli animali sui mezzi pubblici, la follia delle quote rosa, alla politica cerebrolesa non resta che riservare per legge un 30% dei posti ad omosessuali, bisessuali, transessuali e, se esistono, anche ai cis-sessuali".

(ovviamente l'accenno alla politica cerebrolesa è un omaggio autobiografico) 

ORA, A LAMPEDUSA, COLAZIONE AL SACCO

Lo segnalo con colpevole ritardo, ma qualcuno si sarà già organizzato per accoglierli con i dovuti onori: oggi la leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen, è in visita a Lampedusa per "parlare dei problemi dei flussi migratori di clandestini". Con lei sbarcherà anche l'"onorevole Borghezio". I due - leggo su Repubblica - visiteranno il centro di permanenza temporanea di contrada Imbriacola, dove al momento sono ancora ospitati circa mille immigrati tunisini. 
Borghezio e Le Pen tra mille immigrati tunisini... mumble mumble... due piccioni con una fava! Se non ora quando?!


NB. Questo post non intende in alcun modo suggerire comportamenti violenti e/o sobillare qualsivoglia condotta aggressiva nei confronti di due rispettabili componenti della vasta comunità razzista internazionale. No, no.

venerdì 11 marzo 2011

E MENO MALE CHE E' IL GIAPPONE

Ok, stavolta è il turno del Giappone. Centinaia di morti giustificano la classica mitragliata di titoloni mainstream: dramma, tragedia, devastazione, inferno, strage, ecc ecc. Però una considerazioncina laterale me la concederete:    in Giappone ci tengono a sopravvivere a cose del genere. Sono svariati anni che invece di divorarsi il futuro con Irpinie e L'Aquile locali hanno pensato e realizzato un Paese gommoso, che pur scrollato a dovere dalla natura, si piega ma non si spezza. Poi è chiaro, per lo tsunami di ritorno c'è parecchio di meno da fare, però intanto i palazzi che restano in piedi sono un gran bel passo avanti. Ecco, prendete gli stessi 8.9 gradi Richter, fate ctrl-c ctrl-v su un qualsiasi altro punto del mappamondo e poi vediamo. In Italia per esempio. I titoli restano quelli, ma il conto vittime aumenterebbe di parecchi zeri, mi sa. E, parentesi tonda nella parentesi quadra, la risposta perfetta a quelli che mi stanno temperando il pene con questa follia che "il nucleare è sicuro", è proprio questa: 8.9 gradi Richter + infrastrutture all'italiana = ..................

giovedì 10 marzo 2011

NAPOLI E/O MILANO SOLO ANDATA

Se mi promettete di non ridere vi racconto questa storia. C'è un mio amico che ieri è partito per Napoli ed è arrivato per magia a Milano. Ne narro le vicende esponendolo al pubblico ludibrio, se lo merita. Il genio, sputato dalla metro a Termini in ritardo, si è fiondato sul “suo” treno dando una veloce ma attenta occhiata al tabellone: Alta Velocità, Napoli Centrale, ore 16, binario 7. Per essere sicuro ha anche riletto: sì sì, è il binario 7. Chiuso nel suo mondo iPod si è accomodato al suo posto e si è finalmente rilassato nella lettura di un quotidiano.
Mmm, ma che strano sto tunnel in uscita di stazione, in tanti anni mai visto... Boh.
Al minuto 40 sovviene il controllore.
Allora capo, il pnr è....
No guardi, mi faccia controllare che non me lo ritrovo. Aaaah ecco, lei ha prenotato per Napoli!
Appunto, tutto a posto?
Beh no, questo treno va a Milano…
COSA? Oh cacchio... Devo scendere a Firenze e tornare indietro...
Ehm no, questo è l'AV fast, nessuna fermata fino a Milano.
Oh stracacchio, devo prendere il primo treno che torna al sud...
Ehm no. C'è solo un Espresso notturno che scende a Napoli.
Ed è così che il mio amico ha impiegato la successiva mezz'ora a convincere la moglie che no, non la stava prendendo per i fondelli. E le immediate due ore a imprecare sommessamente mentre il contrabbandiere partenopeo seduto al suo fianco (evidentemente diretto nel meneghino per affari) interrompeva la riproduzione stereo senza cuffie di un album di tarantelle rivisitate in chiave neomelodica per offrire solidale accoglienza: "Compa' vien’ a durmi' addu me', non c'è pobbblema. Simm' paesan'". 
Ora, il mio amico ci tiene a pubblicare sentiti ringraziamenti: al suddetto contrabbandiere che si è dimostrato infinitamente più generoso ed empatico della selva di robot immersi nei loro pc portatili che abitavano il vagone (tra i quali il mio amico, sob, si annovera); al controllore misericordioso che applicando il regolamento alla lettera avrebbe potuto infierire facendo pagare al mio amico il costo del biglietto Roma-Milano più 50 euro di multa, e che invece ha giustamente pensato che l'evenienza rappresentasse per sé stessa la commisurata punizione autoimposta; gli zii e gli amici tutti che gli hanno offerto un ricovero notturno e un piatto caldo; ai trans e agli spacciatori di Piazza Garibaldi che hanno vegliato sulle sorti dello scooter, lasciato ramingo tutta notte fuori alla Stazione Centrale di Napoli; ma SOPRATTUTTO il premio Nobel di Trenitalia che a Termini ha deciso di posizionare ai binari adiacenti 7 e 8 l'AV proveniente da Napoli Centrale e diretto a Milano Centrale delle ore 16:00 e l'AV proveniente da Milano Centrale e diretto a Napoli Centrale delle ore 16:00... Cosicché se uno, mettiamo un mio amico, arriva in tutta fretta e per un attimo da' retta al tebellone Arrivi invece che a quello Partenze, parte per Napoli e arriva a Milano. GRAZIE! (dice sempre il mio amico...)

martedì 8 marzo 2011

SE NON ORA QUANDO? MAI

Non mi piace la festa delle donne. Non sono nemmeno così originale. E sia detto che alle mie donne farei un monumento tutti i giorni feriali e spesso anche nel weekend. Ma sono proprio le feste di categoria che non sopporto. Cioè, non è che me ne faccio un cruccio, ma le maree montanti monotematiche mi bagnano le caviglie e mi chiedo poi il perché. Se fossi donna non vorrei una festa della donna, come non voglio quella dell'uomo, del marito, del papa', del tennista, del fantallenatore. La buttate sui diritti (negati, sopraffatti, taciuti?), e vi fate regalare mimose strappate agli alberi e rivendute a peso di benzina? Fossi donna e mi regalassero una mimosa perché oggi si regalano le mimose mi incazzerei di brutto. Che vuoi dirmi? Che apprezzi la mia femminilità abbinata alla fatica dei mille ruoli che mi sobbarco? Che mi ami perché lavoro e ti lavo i calzini del calcetto? E allora lavati i calzini da solo, regalami un fiore tutti i giorni tranne che all'8 marzo, pensami uguale a te: magari anche bestia come te. E rimangiamoci una festa inutile. Che il mondo è pieno di donne che non vale la pena di festeggiare manco per il ciufolo, femminista che non sono altro.